Il mercato dei cosmetici

Nell’ultimo periodo il mercato dei cosmetici è stato caratterizzato da fenomeni estremamente veloci di forte aumento del commercio a livello internazionale: in particolare l’aumento più consistente è stato quello registratosi nella domanda a livello mondiale di fasce di prezzo elevate, sottolineando, quindi, una attenzione crescente alla migliore qualità dei prodotti.

Nonostante la situazione generale del settore abbia in ogni caso risentito della crisi a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, é comunque utile analizzare i dati dei mercati europei distintisi per la loro qualità, allo scopo di rintracciare le maggiori tendenze con il fine di garantire una ripresa della domande nel mercato cosmetico.

Nell’odierno quadro internazionale la scelta di una adeguata strategia di marketing internazionale è l’elemento fondamentale in grado di consentire all’impresa il suo riposizionamento nel mercato e magari ottenere un vantaggio competitivo.

Nell’ambito mondiale le importazioni dei paesi europei dei prodotti di beauty sono circa il 30% dell’intera domanda. I tre paesi più influenti sul mercato in questione sono la Germania, la Polonia e la Svezia.

Sappiamo, inoltre, che l’emergenza sanitaria ha modificato il comportamento e le richieste del consumatore. Si registra, infatti, un consistente decremento delle vendite nei negozi fisici a fronte di un altrettanto consistente incremento degli acquisti online. E’ anche interessante, vedere come gli stessi negozi fisici hanno cominciato ad adattarsi alle nuove tendenze di digitalizzazione, sfruttandole soprattutto per il marketing: non è inusuale, infatti, che questi si interfaccino con i clienti attraverso la casella di posta elettronica o instant messages. Inoltre, l’utilizzo della mascherina ha implementato notevolmente tutta la parte del mercato incentrata sulla cura della propria pelle.

Analizziamo adesso gli export cosmetici in Italia. Dalla Francia si registra un decremento delle esportazioni pari quasi al 20%, seguono dei cali anche nell’export del Regno Unito e Stati Uniti.

Si hanno, poi, dei segnali positivi dalla Cina e dalla Repubblica Ceca con dei leggeri incrementi nell’esportazione.